… andare oltre l’alcol
più sai, meno rischi!
La promozione della salute consiste
nel dare corrette informazioni…
per molti bere un bicchiere con gli amici
è uno dei piaceri irrinunciabili della vita.
Per alcuni, tuttavia, bere
può essere la causa di numerosi problemi.
I rischi legati all’abitudine al bere e le possibili conseguenze che ne derivano possono coinvolgere oltre a chi consuma l’alcol, la famiglia o altre persone.
Queste conseguenze possono estendersi anche a quanti per abitudine o per scelta non bevono.
È il caso:
- degli incidenti stradali causati dallo stato di ebbrezza;
- degli episodi di violenza e di criminalità procurati sotto gli effetti dell’uso di alcol;
- delle gravi malattie (es. sindrome feto-alcolica) di cui può essere affetto il neonato di una madre che, in gravidanza, ha consumato bevande alcoliche secondo modalità che vengono erroneamente considerate normali.
Cos’è l’alcol?
- L’alcol etilico, componente di tutte le bevande alcoliche (es. vino, birra, spumante, superalcolici ecc.), è una sostanza psicoattiva, una droga con una capacità di indurre dipendenza superiore alle droghe illegali più conosciute.
- L’alcol etilico è un noto cancerogeno, responsabile della formazione di tumori, e determina effetti tossici su tutti i nostri organi, tra cui i più vulnerabili sono il fegato e il sistema nervoso centrale.
- Pur essendo presente in molte abitudini e stili alimentari, l’alcol etilico non è un alimento né un nutriente per il nostro organismo, come lo sono invece le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari.
- In base alle conoscenze scientifiche attuali non è possibile raccomandare una quantità di alcol sicura per la salute: il rischio esiste a qualsiasi livello di consumo e aumenta progressivamente con l’aumentare delle quantità di alcol assunte, con effetto cumulativo.
L’ALCOLISMO NON ESISTE
“L’alcolismo non ha un significato medico (non può essere scientificamente definito, diagnosticato o curato in senso medico tradizionale), ma rientra in un concetto vasto del comportamento, di stile di vita dell’individuo, della famiglia e della comunità.
In senso medico stretto, l’alcolismo non esiste perché questo significherebbe medicalizzare una grande quantità di persone […].” Vladimir Hudolin, Assisi 1993
“L’alcolismo non esiste, esistono “i problemi e le patologie alcolcorrelate” tanti quanti sono le persone, le famiglie e le comunità con un problema alcolcorrelato.
Sono sempre problemi multidimensionali in quanto accompagnati da altri disturbi, legati causalmente o casualmente ad un problema alcolcorrelato o al bere bevande alcoliche.” Vladimir Hudolin, Assisi 1993
NON È SOLO UN PROBLEMA DI QUANTITÀ
- Negli ultimi 40 anni le cosiddette “quantità consentite” sono
continuamente diminuite.
- Oggi l’OMS le ha abbandonate.
BERE È UNA RESPONSABILITÀ
non è bere responsabile
NON PARLA PIÙ DI USO E ABUSO, MA SEMPLICEMENTE DI CONSUMO
- È comunque facile aumentare progressivamente la quantità senza accorgersene ed è impossibile sapere con sicurezza chi tra i “consumatori a rischio” svilupperà un problema alcolcorrelato.
IL BERE “MODERATO”
Ogni tipo di consumo di alcol potrebbe essere definito “a rischio”, e può indurre malattie nel momento in cui si manifestano patologie organiche e psichiche facili da diagnosticare.
La cultura comunitaria non accetta l’astinenza: infatti gli astinenti costituiscono la minoranza della popolazione.
Del resto il bere fa parte della cultura della comunità, pertanto ogni suo cambiamento presuppone una modifica culturale della comunità stessa,
il che non è facile.
Tutte le definizioni che tipicamente cercano di definire il bere:
- moderato, sociale, controllato, accettabile, appropriato ecc.
servono di fatto alla sua difesa.
Il consiglio di bere moderatamente non ha alcun significato dal momento che il cosiddetto “bere moderato” non è scientificamente definito
e non può essere descritto né in base alla frequenza né in base alla quantità.
Pertanto ognuno considera il proprio bere come moderato.
Anche il concetto di malattia serve alla difesa del bere moderato.
Secondo questo concetto solamente il bere degli alcolisti, ovvero della popolazione marginale, viene considerato pericoloso, autentica malattia.
Secondo l’O.M.S. il maggior numero di problemi sanitari, sociali, familiari ed economici, imputabili al consumo di alcol, si ritrovano nella popolazione dei cosiddetti bevitori moderati che, pur avendo un minor rischio personale, rappresentano nell’insieme un numero ben superiore di persone rispetto a quello dei bevitori problematici.
Il bere moderato può provocare numerosi disturbi,
fra i quali:
- Stato di intossicazione acuta, con tutte le complicazioni che lo accompagnano.
- Stato di ebbrezza patologica.
- Coma alcolico con possibile esito mortale.
- Patologie acute (es. pancreatite acuta);
- Attacchi di tipo epilettico.
- Disturbi cardiovascolari cronici.
- Fetopatie alcoliche.
- Incidenti automobilistici.
- Infortuni sul lavoro.
- Inabilità lavorativa temporanea causata dall’ubriachezza.
- Numerosi altri disturbi sociali e familiari.
Inoltre bisogna tenere presente che
un alcolista non si rivela tale da un giorno con l’altro, ma lo diventa attraversando un lungo viaggio che inizia da un periodo
altrettanto lungo di cosiddetto bere moderato.
Ogni forma di legame con la sostanza ha una sua storia e
non è sovrapponibile a nessun’altra in quanto i vari fattori
che si intersecano creano di volta in volta
un mosaico specifico per ognuno.
● I termini alcolista/dipendenza sono stati usati dal prof. Hudolin fino agli anni ’90 in quanto erano le parole in uso (purtroppo ancora oggi) nel campo medico di cui faceva parte.
In seguito col perfezionamento della metodologia si è rivolta una maggior attenzione alla terminologia.
In questo promemoria vengono riportate alcune frasi scritte dal prof. Hudolin nel Manuale del 1991 e nei Convegni che si sono succeduti.
I COSTI DELL’ALCOL
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i costi annuali sociali e sanitari, sostenuti a causa di problemi causati dal consumo di alcol sono pari al 2-5% del Prodotto Interno Lordo (PIL).
ALCOL E CANCRO [dati “Alcol e cancro” (16 novembre 2020), è stata presentata la scheda “Alcohol and cancer in the WHO European Region: an appeal for better prevention” (Alcol e cancro nella regione europea dell’OMS: un appello per una migliore prevenzione) realizzata dall’Ufficio europeo dell’OMS e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)].
In Europa nel 2018 circa 180.000 casi e 92.000 decessi per cancro sono stati causati dall’alcol. Il consumo di alcol ha causato circa 45.500 casi di cancro al seno nelle donne di cui 12.100 decessi e circa 59.200 casi di cancro del colon-retto in donne e uomini di cui 28.200 decessi.
L’11% circa di tutti i casi di cancro causati dall’alcol nella Regione europea dell’OMS sono legati a consumi quotidiani “moderati”, non eccedenti una bottiglia di birra (500ml), 2 bicchieri di vino (200 ml) o 60 ml di superalcolici al giorno.
Il fumo e tabacco insieme al consumo di alcol moltiplica i rischi di cancro di 30 volte maggiore di sviluppare tumori del cavo orale, dell’orofaringe, dell’esofago, rispetto alle persone che consumano solo alcol o solo tabacco.
OdV – Associazione Club Alcologici Territoriali (metodo Hudolin)
Via Livorno, 7 – 25125 Brescia – cell. 351.5111330
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Associazione iscritta alla Sezione Provinciale del Registro Generale Regionale delle Organizzazioni di Volontariato
(l.r. 22/93) al progr. n° 30 – Sezione A) Sociale-Assistenziale, autorizzazione b.218/03 del 04/02/2003.
Onlus di diritto.