Il diario di Agnese

Angelo, mio marito ed io insieme, abbiamo iniziato il percorso di partecipazione al “Club il Germoglio” nel gennaio 2019 con l’obiettivo che Angelo stesso si rendesse consapevole, della necessità di smettere di bere alcol (vino), dato che il nostro rapporto era stato sconvolto dall’alcolismo. Dopo una prima “leggerezza iniziale” che ha significato la ripartenza della conta dei giorni di astinenza di Angelo, egli ha continuato a non bere, seppure con le difficoltà derivanti dal nervosismo per l’astinenza. Solo dopo un anno io ho cominciato a intravvedere uno spiraglio di ritorno ad un “clima sereno”. Non mi aspettavo certo che egli diventasse anche così amorevole e servizievole e questa è stata una bella sorpresa ed una gioia che mi ha molto ripagato. Ma non è finita qui! Angelo in questo periodo mi è soprattutto molto d’aiuto perché in questo periodo, dato i miei 70 anni, purtroppo sono in una fase di grande cambiamento è come dire “quella dei nodi che vengono al pettine”. Non è da molto tempo che ho scoperto di avere un inizio di Alzheimer e soprattutto ho avuto dal neurologo l’indicazione che questa malattia, per me può essere stata determinata dalla mia lunga depressione che ha comportato, oltre alle difficoltà a livello abitativo-sociale già espresse più volte nel gruppo, anche il deterioramento che adesso mi ritrovo a livello cerebrale, poiché il mio continuo “star male” (entrare/uscire dal tunnel raccontato più volte) e il vissuto di profondo e continuo malessere che subivo, può avere sicuramente inciso. 

Non nascondo che io più volte ho pensato che era giusto che anch’io provassi a sentire il male che altri avevano provato (malati psicopatici isolati e internati in manicomio o deportati ad Auschwitz). Ora però so che non è giusto, ora so che fa male al cervello. Non è mai giusto farsi del male! Ora so che le ferite vanno curate! È Un lavoro di cura da fare: le ferite e gli sbagli vanno elaborati (finché si è in tempo di farlo). 

Per la depressione, ho frequentato Psichiatri del C.P.S. dal 1995: i più mi han dato solo farmaci, senza ascoltarmi o vedermi come persona sofferente, non si sono mai impegnati “umanamente”. come il nostro grande Dott. HUDOLIN o il Dr. BASAGLIA che ha voluto la Legge che ha chiuso i Manicomi: ben altro è stato il loro lavoro! 

Alla Psichiatra (che mi ha seguito per più tempo) avevo detto che il neurologo mi aveva chiesto di fargli avere una breve relazione circa l’andamento della mia depressione: lei si è nientemeno che rifiutata. Perché? Lei fa sempre entrare i pazienti (?) come minimo dopo un’ora e anche di più ed una volta dopo aver aspettato dalle 13,30 alle 15,20 ha fatto entrare altre persone, forse colleghe, sbattendomi la porta in faccia. Quando sono entrata e mi ha chiesto come stavo ho risposto che ero molto arrabbiata e che non volevo più né parlare né andare da lei. Ora sto andando da una Psicoterapeuta e da una Psicologa Clinica. Sono più serena e Angelo mi sta veramente aiutando e il CLUB ACAT di cui faccio parte mi sta “ACCOMPAGNANDO”

Agnese Roversi 7/04/2021

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